Impianto e manutenzione




COLTIVAZIONE
  
CALENDARIO LUNARE

Secondo la biodinamica, la Luna, passando nel suo ciclo di circa 28 giorni davanti le 12 regioni zodiacali del cielo, ne capta le forze, le somma alle proprie e le riflette sulla Terra. Si hanno così giorni:
·         FIORE                          luna in Gemelli,  Bilancia, Acquario
·         RADICE                        luna in Toro, Vergine, Capricorno
·         FOGLIA                        luna in Cancro, Scorpione, Pesci
·         FRUTTO-SEME             luna in Saggitario, Leone, Ariete
Questi giorni sono propizi ai lavori riguardanti rispettivamente i fiori, gli ortaggi da radice, da foglia e da frutto.
In alcuni periodo le influenze lunari sono perturbate (nodi lunari, Luna in perigeo) per cui orto e giardino riposano.


IL TERRENO
Il terreno può essere  neutro, acido o alcalino
L’unità di  misura che ne determina il tipo è il pH, la cui scala di valori va da 1 (molto acido) a 14 (molto alcalino)
Neutro:       pH                     7
Acido:         pH  da               1     a  6,5
Alcalino:      pH  da               7,5  a  14          
La maggior parte dei suoli ha un pH compreso tra 4,5 e 7,5
Per determinare il pH si usa un apposito kit  ma un sistema empirico  è di spremere sopra a un po’ di terreno del succo di limone: se produce una leggera schiuma è un terreno alcalino, se non reagisce è tendenzialmente neutro o acido.




Per mitigare l’acidità di un terreno si aggiunge della calce (carbonato di calce)
Più difficile aumentare l’acidità del terreno: aggiungere torba bionda nelle buche di impianto

 
Preparazione del suolo:
-          Eventuali infestanti vanno eliminate prima dei lavori preparatori e, possibilmente, prima della loro fioritura.
-          Modifica terreni argillosi: incorporare uno strato di circa 20 cm di sabbia  a una profondità di 40-50 cm con un’attenta zappatura, meglio se con una motozappa
-          Modifica terreni sabbiosi: incorporare  materiale organico e torbe.
-          In questa fase si inseriscono nel terreno i concimi organici a lenta cessione o dello stallatico maturo che garantirà  per i primi due anni un adeguato nutrimento alle piante.
-          Si procede  a rifinire il suolo con adeguati rastrelli e organizzando i livelli con la zappatura, se fuoriescono pietre saranno rimosse e allontanate dal giardino, oppure interrate in una buca ad almeno un metro di profondità.
-          Livellare  il terreno con una leggera pendenza verso i confini della proprietà per aiutare il deflusso dell’acqua di  scorrimento superficiale lontano dalla zona  abitativa.
-          Per  i salti di quota con creazioni di scarpate è utile l’inserimento di piante di contenimento , come aromatiche  arbustive a medio portamento e tappezzanti e piante succulente come Agavi, Aloe e Opuntia.
 
LA PACCIAMATURA
La pacciamatura consiste nel coprire il suolo con materiali organici (corteccia di pino) o inorganici (ghiaia, pomice, sabbia), allo scopo di ottenere una zona gradevole dal punto di vista decorativo e utile nell’economia del giardino:
-          riduzione notevole della luce e impedimento vegetazione infestanti già dalla germinazione
-          riduzione dell’evaporazione dell’acqua  nel suolo con notevole risparmio idrico
-          ridurre manutenzione in composizione rocciose, specie se di piante grasse, per la difficile rimozione delle infestanti
Pacciamatura organica: Tutti quei materiali che provengono dalle piante:
-          corteccia di pino,  da distribuire per spessore minimo di 15 cm. Psta direttamente a contatto del suolo, la sua azione prevalente è di acidificare gli strati superficiali del  terreno con la sua lenta  e progressiva decomposizione per contrastando parzialmente  la germinazione e  lo sviluppo delle erbe infestanti
-          gusci di pistacchi, mandorle, noci.
Pacciamatura inorganica: sistema di copertura del suolo con uno strato minimo di 15 cm. Di ghiaia o altro materiale, posto sopra un telo plastico microforato (telo pacciamante)  previa accurata rastrellatura del terreno, che inibisce lo svilupp delle piantine di infestanti appena uscite dal terreno.
Il telo pacciamante è impermeabile all’acqua per l’irrigazione delle piante.
Sopra il telo, allo scopo di fissarlo sul terreno e nasconderlo, si può distribuire materiale vario inerte:
-          ghiaia di diverso colore e gralunometria, ciottoli, lapillo vulcanico, frantumato di rocce e sabbia di cava. 
Materiali con la stessa granulometria tendono col tempo a mischiarsi per cui è utile l’uso di profili di contenimento che separano le ghiaie: strisce   materiale plastico, cordoli ecc.

CONCIMARE
o        Le  piante hanno bisogno di nutrimenti in modo direttamente proporzionale alla grandezza delle foglie e alla velocità di crescita.
o        E’ sempre meglio eseguire frequenti concimazioni  utilizzando piccole quantità (la dose minima riportata dalla confezione) perché un eccesso di concime rischia di “bruciare” le piante compromettendo lapparato radicale.
o        Una pianta ha bisogno di concime solo nella fase di crescita attiva.
o        Se la pianta è ammalata o non ha ricevuto le cure adeguate, il concime non risolverà il problema, anzi lo aggraverà.
o        Innaffiare abbondantemente il terreno prima di concimare e in seguito, per evitare che il terreno si asciughi troppo
o        Bisogna utilizzare prodotti secondo il tipo di pianta  considerando che, in generale, in primavera si utilizzano concimi ad  elevata quantità di azoto e in autunno a prevalenza di fosforo e potassio.  Il frutteto e l’orto hanno calendari specifici  che variano da pianta a pianta per ottenere la massima produzione.
o        NON concimare una pianta appena comprata e inserita in giardino.
o        NON concimare  le piante giovani, piccole  e con poche radici, cominciare a farlo  quando si presentano rigogliose ed iniziano ad avere  una sufficiente “maturità”.
o        NON concimare le piante  nel periodo di riposo vegetativo, bisogna infatti aspettare la fase di crescita attiva

POTATURA

Le regole generali

Prima di cominciare, un breve ripasso delle regole, validi per tutte le piante, da frutto e non:
·         non potate se la temperatura diurna è sotto lo zero, perché i rami si spezzano facilmente;
·         non potate mai se piove o minaccia di farlo, perché l’acqua veicola le malattie fungine;
·         gli attrezzi utilizzati per i tagli vanno disinfettati passando da una pianta a un’altra;
·         i tagli importanti, di rami grossi, vanno ricoperti con il mastice, per evitare che entrino funghi o parassiti;
·         eliminate sempre le parti deboli, stentate, malate, secche, quelle che ombreggiano il tronco, e i rami che s’intersecano fra loro;
·         il taglio deve sempre essere obliquo, cioè più lungo verso la gemma e più corto dietro essa.

Regole di potatura per principianti
Perché potare? Posto che le piante sono fatte per crescere bene da sole, potare significa dare un vantaggio alla pianta per aiutarla a crescere più forte e rigogliosa. La potatura è anche un modo per curare e prevenire alcune malattie, tipico di questo è la potatura dei rami secchi.
Quando potare? Prima di avventarci sulle piante con tronchesi e forbicioni accertiamoci che sia il momento. Per quanto riguarda la stagione, il periodo della potatura coincide generalmente con la fase di riposo vegetativo della pianta, che va dall’autunno dopo la caduta delle foglie alla primavera allo sbocciare dei germogli nuovi. Esiste anche una ‘potatura verde’ che si fa dalla primavera all’estate per eliminare la vegetazione superflua dalle piante molto rigogliose (un alleggerimento in pratica) e che è molto utile al pesco e alla vite.
Stabilita la stagione, occorre scegliere i giorni giusti. E a stabilirli è la luna, che svolge un’influenza importante sulla potatura così come per gli innesti e le semine. Senza andare oltre, ci basti sapere che per la potatura è sempre opportuno operare in condizioni di luna calante perché si ottengono risultati migliori nella fruttificazione. Per capire quando è il momento guardate un calendario lunare oppure guardate la luna e ricorrete all’antico detto: ‘gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante’.
Quanto potare? Dipende, la regola base è: potatura intensa sugli alberi vecchi, potatura minima sugli alberi giovani in piena fruttificazione. Più una pianta è vecchia, meno è vigorosa e più va potata intensamente. Con i singoli rami vale il contrario: per bilanciare crescita e fruttificazione vanno accorciati molto i rami vigorosi, poco quelli deboli. Tenendo presenti queste due cose: i rami più vigorosi sono di solito quelli verticali (dove la linfa scorre più veloce) i più deboli quelli orizzontali e curvi; piante e rami vigorosi fanno tanto legno e pochi frutti, piante e rami deboli fanno poco legno e tanti frutti (ecco perché nei frutteti da produzione si incurvano i rami degli alberi). Altre due cose importanti per una potatura equilibrata: la vegetazione di una branca (un ramo portante) deve avere uno sviluppo decrescente dalla base verso l’estremità; inoltre si deve potare più corto verso l’apice dell’albero e più lungo in prossimità dei rami basali.
Dove potare? Nel senso di: a che punto del ramo? Regola base: guardate le gemme e lasciatene almeno una. Tenendo presenti queste cose: la gemma apicale (terminale) è più vigorosa e sviluppa più rapidamente rispetto alle gemme laterali sottostanti (questa cosa si chiama ‘dominanza apicale’); la cimatura comporta la formazione di germogli anticipati nelle gemme sottostanti; quando si accorcia un ramo, lo sviluppo delle singole gemme laterali sottostanti sarà proporzionato alla quantità di gemme lasciate: poche gemme tanto vigore, tante gemme poco vigore.
In ogni caso il taglio di potatura va fatto 6-7 mm sopra la gemma e deve avere un’angolazione di 45° rivolto verso il basso dalla parte opposta della gemma (per evitare che la pioggia grondi sulla gemma). Se si vuole dirigere la vegetazione destra si taglia sopra a una gemma di destra, stessa cosa per la sinistra. Prima di potare, accertatevi di conoscere bene le caratteristiche della pianta su cui state intervenendo: alcune piante fruttificano sui rami dell’anno, altre sui rami di un anno e altre ancora sui rami più vecchi di diverse età.
Con quali attrezzi potare?  Forbici a due lame, a una lama o a battente, svettatoio e sega: l’attrezzo dipende dal diametro del ramo ma è fondamentale che sia ben affilato. Il taglio  va fatto con la base delle forbici non con la punta e deve essere netto e pulito, se ci sono sbavi va rifinito con un coltello o un falcetto. Nel caso dei rami grossi, la ferita va protetta con un mastice per evitare infezioni, danni da gelo o parassiti.
Volete un attrezzo più tecnologicoCesoie da giardinaggio a batteria.
E per potare sicuri (anche le piante velenose come l’oleandro): guanti gommati pesanti da potatura.


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